Luci di Maria - Gennaio | Febbraio 2018 - page 9

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Mi propongo, in questa rubrica, di
prendere in considerazione in senso
cronologico gli scritti del venerabile
Francesco Antonio Marcucci, per
cogliere aspetti significativi, noti e
meno noti, della sua vita.
Il primo a disposizione è intitolato
Bertoldino sapiente
del 1735 (ASC 1),
composto quando l’autore ha tra i 17-
18 anni di età. Si tratta di un poemet-
to “festoso e graziosuccio”, scritto in
quartine endecasillabe, tra “la prima
notte e il mezzodì” che, attraverso il
dialogo tra il re
Bertoldo
, il principe
Bertoldino
e il pedagogo
Bertolduc-
cio
, fa intravvedere particolari della
sua prima formazione con un precet-
tore privato, come era in uso presso
le famiglie nobili del tempo.
Il pedagogo si presenta dottore in
ogni scienza, il suo sapere, che ri-
splende come un astro, lo rende de-
gno di insegnare al principe Bertol-
dino, nonostante gli manchi l’occhio
destro e sia un po’ balbuziente.
Il re, dopo essersi definito una perso-
na calda, che tratta chi è falso come
un malfattore, chiede conto al peda-
gogo del profitto nello studio di suo
figlio, che gli ha affidato da vari lu-
stri: è cresciuto fisicamente, “è sem-
pre più grosso, tondo e insano”, ma
non sa ancora neppure un
et
di buon
latino, né conosce la grammatica.
Si apre la diatriba. Il pedagogo si
scusa dicendo che queste cose si im-
parano leggendo i buoni autori e co-
munque se vuole interrogare il figlio,
può farlo. Accettata la sfida, il figlio
dimostra di non saper rispondere
alle domande. Il maestro lamenta le
domande “sì frivole”, che sono state
poste al giovane, ma il padre si indi-
gna per essere stato tradito dal mae-
stro, il quale prova a scusarsi dicendo
che lo studente ha “cervello scarso”
LABIOGRAFIADELVENERABILE
FRANCESCOANTONIO
MARCUCCIDAI SUOI SCRITTI
L’esperienza con il suo precettore
Suor Maria Paola Giobbi
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