7
LETTERA DELLA
MADRE GENERALE
Carissime lettrici e lettori,
Buona estate! Vi auguro di poter go-
dere un po’ di necessario riposo fisico
e spirituale, non sempre a tutti garan-
tito! E’ frequente spendere le vacanze
a contatto con le bellezze naturali di
mari, monti, laghi e colline e/o visitare
quelle artistiche delle città e dei musei.
Nel cuore del periodo estivo,
a ferragosto, la chiesa ci propone la
bellezza di Maria Assunta in cielo in
anima e corpo, privilegio a lei concesso
in conseguenza della sua immacolata
concezione.
Il venerabile Mar-
cucci nei suoi scritti e nella
predicazione precedente alla
sua consacrazione episcopa-
le, legge la bellezza di Maria
assunta in cielo nelle catego-
rie di madre, di rifugio po-
tente dell’uomo e mediatrice
di ogni grazia, che accompa-
gna con l’invito a ricorrere a
Lei con piena fiducia. Il Mar-
cucci si sofferma anche ad
immaginare con stupore la
bellezza della festa dell’arrivo
dell’Assunta in Cielo.
Di seguito stralcio qualche
pensiero dai suoi sermoncini familiari
in occasione di questa festa, non anco-
ra riconosciuta dalla Chiesa come dog-
ma.
L’assunzione di Maria al cie-
lo è un segno della bontà divina verso
l’uomo “che dopo averlo creato a sua
immagine, se ne mostrò tanto invaghi-
to, sino a chiamarlo l’oggetto delle sue
delizie”. Infatti, anche dopo il peccato,
pose di nuovo la sua dimora sulla terra
incarnandosi nel seno di Maria perché
fosse la Madre e il rifugio dei peccatori,
la mediatrice di ogni grazia.
L’amore di una madre verso
il suo pargoletto è nulla rispetto “all’a-
mor di Maria verso di noi, il suo po-
tente patrocinio è molto più grande di
qualsiasi cosa noi possiamo chiederle
con umile confidenza” (F. A. Marcuc-
ci, Sermoni per le feste mariane, AP, 15
agosto 1754).
Don Marcucci crede che Dio
abbia dato alla SS.ma Vergine la possi-
bilità di scegliere di morire, oppure di
volare al cielo in anima e
corpo e che Maria abbia
scelto di morire, per imi-
tare il suo divin Figlio. La
sua morte, però, avvenne
senza dolore e“fu l’effetto
di un vivo sforzo di amo-
re”.
Secondo la narrazio-
ne di san Giovanni Da-
masceno gli Apostoli por-
tarono il corpo di Maria a
Gerusalemme e lo posero
in un decoroso sepolcro.
Rimasero lì tre giorni conti-
nui, raccolti in preghiere di lode a cui
si aggiunsero le voci degli angeli, come
fu udito. Il terzo giorno gli Apostoli
aprirono con riverenza la sacra urna e,
con grande meraviglia, si accorsero che
il corpo di Maria era stato miracolosa-
mente assunto in cielo. I serafini e gli
angeli nel vederla giungere in cielo si
chiedevano:
“Chi è costei che così ricolma
di delizie, di grazie e di privilegi viene
dal basso mondo a regnar così gloriosa